Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Personaggio: Catilina
Strategie und Philosophie bei Seneca. Untersuchungen zur therapeutischen Technik in den “Epistulae morales”
indagine sulla stesura, tradizione, ordine di PST, ruolo del destinatario, adattamenti di S. al lettore del suo tempo; ricezione senecana della prassi terapeutica delle scuole filosofiche ellenistiche e suo sviluppo tra retorica e forme letterarie diverse da PST; PST come “corso di filosofia” per il controllo delle emozioni; il rapporto con Epicuro tra punti di contatto e superamento; analisi della terminologia filosofica di PST e della loro struttura
Cicero, Seneca, Harry C. Schnur. Texte zu Jan Nováks politicon
Edizione di alcuni testi tratti dall’opera musicale “Politicon” di Jan Nováks, opera che mette in musica vari passi latini per coro maschile a cappella (1977). Si riportano i passi latini, con traduzione in tedesco di Wilfried Stroh, corrispondenti ai brani eseguiti in apertura del congresso “Germania latina-Latinitas teutonica” (Universität München, 11 Sett. 2001): Cicerone, In Catilinam I, 1-2; S., LDS 12, cant. 1-5, 19-22a, 27-31; Harry C. Schnur, Vallum Berolinense I, II
Octavia. A play attribuited to Seneca
Introduzione: la CTV come praetexta; l’ambientazione storica; problemi connessi con la datazione (le ipotesi di datazione, il soggetto della tragedia, il parallelo con Statius, Silvae, I 2 e 3); la CTV da un punto di vista stilistico (lingua e stile, metrica e prosodia, rapporti con la tradizione, confronto con HOE); struttura e tecnica drammatica della CTV; l’idea politica della tragedia; trasmissione del testo e storia editoriale. Segue il testo e un commento puntuale ai versi. Appendici: i versi della CTV ripresi dalle altre tragedie di S. (visione sinottica); idem per quanto riguarda le riprese dai poeti augustei; casi di separazioni che coinvolgono dimostrativi (per sostenere una congettura di Zwierlein: illos al posto di illo in CTV 262-263)
Quomodo Maecenas vixerit: à propos du Mécène de Sénèque
la rivalità personale spinge S. a operare una studiata denigrazione su Mecenate, visibile tanto nella scelta deliberatamente orientata delle fonti quanto nelle strategie retoriche cui S. ricorre nell’esporle; S. criticava il ritiro di Mecenate, troppo precoce e pur sempre contaminato dalla vita di corte, osteggiava la sua adesione all’epicureismo e invidiava la sua immagine di consigliere di Augusto, a cui voleva sostituire la propria nei confronti di Nerone, che vedeva tuttavia destinata al fallimento
Seneca e il suo tempo
Discussione del volume miscellaneo seneca e il suo tempo, Atti del Convegno internazionale di Roma-Cassino (11-14 novembre 1998) curato da Pier Giorgio Parroni
Catilina und Kaiser Claudius als ewige Büsser in der Unterwelt. Eine typologische Verbindung zwischen Vergils Aeneis und Senecas Apocolocyntosis
parodia della poesia epica in LDS: Claudio come Catilina in Verg. A. VIII (entrambi criminali contro lo stato romano, condannati a una pena eterna nell’Ade); Nerone in LDS come Catone in Verg. A. VI (difensore della giustizia); LDS come parte di un’ideologia basata sul dualismo pro-romano e anti-romano, mondo luminoso augusteo e mondo delle tenebre
Apicius, Seneca, and Surfeit: Boccaccio’s Sonnet 95
Sulle fonti del sonetto 95 di Boccaccio, che critica gola e lussuria contemporanee (nominando Apicio e Sardanapalo) come vizi causati dalla corruzione nelle scuole. Nel sonetto di Boccaccio si riconosce l’influenza di S. (nonostante normalmente venga colto solo il riferimento a Dante): nella PST 95 c’è una critica ai costumi contemporanei e, come in Boccaccio, alla corruzione degli studi; in HLV si nomina Apicio in un contesto di corruzione dei costumi; in generale S. era un riferimento per Boccaccio, oltreché per tutti i letterati del Medioevo
Finale di tragedia: il destino di Ippolito dalla Grecia a Roma
Analisi della parte finale di PHD, relativamente alla parte della morte di Ippolito; esame delle divaricazioni più notevoli tra l’Ippolito euripideo e il finale di tragedia di S.: mentre la lysis euripidea ha una funzione distensiva dopo il trauma del riconoscimento, in S. la sezione si trasforma in un prolungato rito funebre, che perpetua il dolore in modo crudele e privo di pietas; il motivo dello scempio del cadavere si ritrova in Leucippe e Clitofonte di Achille Tazio (morte di Caricle) e nel XV libro delle Metamorfosi di Ovidio (Ippolito-Virbio); lo sparagmós di Ippolito ha un precedente nelle Baccanti di Euripide. L’A. non esclude la possibilità di una fonte diretta greca perduta alla base della PHD, oppure di un intermediario latino come Accio; afferma però che S. risente anche della familiarità dei Latini con le descrizioni ricche di pathos e con l’immaginario collettivo del presente legato alle guerre civili. Inoltre sottolinea l’importanza dell’antiteismo della tragedia di S. e la sua differenza dall’Ippolito euripideo: in S. il gesto paterno della ricomposizione delle membra sembra destinato a perpetuare la ricerca della pacificazione interna del personaggio